Massimo Caputi |
Dopo gli studi, nel 1981 trasforma lo studio di ingegneria civile di famiglia in una società operativa più ampia e strutturata. Nel 1983 nasce Proger, che diventa uno dei player di riferimento nella progettazione e direzione di grandi opere. Massimo Caputi ne cura lo sviluppo e la gestione dei progetti, per oltre 1 miliardo di lire, in particolare il porto turistico di Pescara, ai tempi il maggiore porto turistico dell’Adriatico. Il collocamento dei posti barca fu il più rapido mai avvenuto in Italia.
Nel 1996, Massimo Caputi cede la sua quota Proger e viene nominato dalle Ferrovie dello Stato Amministratore Delegato, della società di scopo Termini Spa, che nel 1998 diventa Grandi Stazioni, dove ricopre lo stesso ruolo sino al 2002.
Il progetto è portare "all’utile” la gestione della Stazione Ferroviaria di Roma Termini.
Nel 1999 iniziano i lavori di riqualificazione e il piano di valorizzazione commerciale, il Giubileo del 2000 è alle porte e Massimo Caputi riesce, in soli 11 mesi, a portare a termine il progetto.
Nel 2001, all’apice della gestione con utili e ricavi che crescono a doppia cifra, Massimo Caputi porta a conclusione il processo di privatizzazione di Grandi Stazioni. La vendita porterà una cordata di azionisti privati ed esteri al 40% delle quote con un incasso di 280 milioni di euro per l’azionista dello Stato italiano.
Nel 2002, l’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti decide di rilanciare l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti, denominata Sviluppo Italia e nomina Massimo Caputi Amministratore Delegato della holding. Con una imponente riorganizzazione e ristrutturazione societaria, Massimo Caputi inizia un rapido recupero di efficienza della struttura e progetti di rilancio infrastrutturale con un focus al mondo del turismo, della digitalizzazione, del trasporto marittimo, del recupero dei siti turistici storici. In tre anni di gestione, Caputi riesce nell’impresa di dotare l’Agenzia di una missione precisa e di sottoporre all’attenzione pubblica i settori cruciali dell’economia italiana, il turismo e l’agroalimentare. Gli investimenti crescono sino a superare il miliardo di euro e i posti di lavoro creati arrivano a decine di migliaia all’anno. L’efficienza gestionale si misura anche dagli utili che superano i 10 milioni di euro.
Massimo Caputi in Fimit |
Massimo Caputi lascia la guida di Fimit dall’inizio del 2007 per rientrarvi nel luglio 2008 come azionista, rilevando una quota della Sgr, e Amministratore Delegato. A fine 2008, Massimo Caputi porta soluzioni alla situazione diffusa nel sistema bancario italiano. Con i fondi Omega e Omicron Plus, Intesa San Paolo e Unicredit apportano oltre 500 immobili per un controvalore di quasi 2 miliardi di euro. Per il fondo Omicron Plus, oltre 1 miliardo di asset, l’intero collocamento delle quote avviene in soli 18 giorni lavorativi. Nel 2009 anche Fondiaria-SAI affida parte del suo patrimonio immobiliare a Fimit Sgr e nasce il fondo Rho. Tutte queste operazioni sviluppano e consolidano la leadership di Fimit Sgr come player di riferimento nazionale e di Massimo Caputi come Top Manager.
Il successo di Massimo Caputi nel creare valore per gli azionisti si conferma nel 2011, con la nascita di IDeA Fimit Sgr. Nata dalla fusione per incorporazione di Fimit Sgr, già leader di mercato con oltre 5 miliardi di patrimonio gestito, e First Atlantic Real Estate (FARE), IDeA Fimit Sgr è il più grande player del settore dei fondi immobiliari in Italia ed il quarto in Europa per asset under management. Ad aprile 2012 Massimo Caputi esercita il suo diritto di put e cede la sua quota in IDeA Fimit.
Massimo Caputi è attualmente presidente di Feidos.