mercoledì 14 novembre 2012

Massimo Caputi

Massimo Caputi, ingegnere, imprenditore e manager esperto in finanza immobiliare, è stato Amministratore Delegato di Fimit SGR, Sviluppo Italia e Grandi Stazioni. In questi giorni se ne sta parlando motlissimo in relazione a Prelios. Pare giusto quindi presentarne un profilo.

Massimo Caputi
Massimo Caputi
Caputi nasce a Chieti l’11 Dicembre 1952.
Dopo gli studi, nel 1981 trasforma lo studio di ingegneria civile di famiglia in una società operativa più ampia e strutturata. Nel 1983 nasce Proger, che diventa uno dei player di riferimento nella progettazione e direzione di grandi opere. Massimo Caputi ne cura lo sviluppo e la gestione dei progetti, per oltre 1 miliardo di lire, in particolare il porto turistico di Pescara, ai tempi il maggiore porto turistico dell’Adriatico. Il collocamento dei posti barca fu il più rapido mai avvenuto in Italia.

Nel 1996, Massimo Caputi cede la sua quota Proger e viene nominato dalle Ferrovie dello Stato Amministratore Delegato, della società di scopo Termini Spa, che nel 1998 diventa Grandi Stazioni, dove ricopre lo stesso ruolo sino al 2002.
Il progetto è portare "all’utile” la gestione della Stazione Ferroviaria di Roma Termini.
Nel 1999 iniziano i lavori di riqualificazione e il piano di valorizzazione commerciale, il Giubileo del 2000 è alle porte e Massimo Caputi riesce, in soli 11 mesi, a portare a termine il progetto.
Nel 2001, all’apice della gestione con utili e ricavi che crescono a doppia cifra, Massimo Caputi porta a conclusione il processo di privatizzazione di Grandi Stazioni. La vendita porterà una cordata di azionisti privati ed esteri al 40% delle quote con un incasso di 280 milioni di euro per l’azionista dello Stato italiano.

Nel 2002, l’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti decide di rilanciare l’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti, denominata Sviluppo Italia e nomina Massimo Caputi Amministratore Delegato della holding. Con una imponente riorganizzazione e ristrutturazione societaria, Massimo Caputi inizia un rapido recupero di efficienza della struttura e progetti di rilancio infrastrutturale con un focus al mondo del turismo, della digitalizzazione, del trasporto marittimo, del recupero dei siti turistici storici. In tre anni di gestione, Caputi riesce nell’impresa di dotare l’Agenzia di una missione precisa e di sottoporre all’attenzione pubblica i settori cruciali dell’economia italiana, il turismo e l’agroalimentare. Gli investimenti crescono sino a superare il miliardo di euro e i posti di lavoro creati arrivano a decine di migliaia all’anno. L’efficienza gestionale si misura anche dagli utili che superano i 10 milioni di euro.

Massimo Caputi in Fimit
Nel 2000 Massimo Caputi entra nel mondo della finanza immobiliare diventando Amministratore Delegato di Fimit Sgr, una società di gestione del risparmio nata nel 1998 per iniziativa di Medio Credito Centrale e INPDAP ma affossata al tempo da una gestione ancora impreparata alla sfida. L’ingresso di Massimo Caputi segna la svolta. Nel 2002 arriva il collocamento del primo fondo per la Sgr, Fondo Alpha, il primo fondo ad apporto pubblico in Italia e primo fondo immobiliare ad essere quotato presso la Borsa Italiana di Milano. Il successo si consolida nel 2004 con il collocamento e la quotazione del Fondo Beta che ottiene un record di domanda con un bid-to-cover pari ad 1,3 volte l’offerta. Nel 2006 arriva il primo fondo con focus dedicato al settore turistico ed entertainment. Il fondo Delta raggiunge una raccolta da record di ben 210 mln di euro in fase di collocamento.

Massimo Caputi lascia la guida di Fimit dall’inizio del 2007 per rientrarvi nel luglio 2008 come azionista, rilevando una quota della Sgr, e Amministratore Delegato. A fine 2008, Massimo Caputi porta soluzioni alla situazione diffusa nel sistema bancario italiano. Con i fondi Omega e Omicron Plus, Intesa San Paolo e Unicredit apportano oltre 500 immobili per un controvalore di quasi 2 miliardi di euro. Per il fondo Omicron Plus, oltre 1 miliardo di asset, l’intero collocamento delle quote avviene in soli 18 giorni lavorativi. Nel 2009 anche Fondiaria-SAI affida parte del suo patrimonio immobiliare a Fimit Sgr e nasce il fondo Rho. Tutte queste operazioni sviluppano e consolidano la leadership di Fimit Sgr come player di riferimento nazionale e di Massimo Caputi come Top Manager.

Il successo di Massimo Caputi nel creare valore per gli azionisti si conferma nel 2011, con la nascita di IDeA Fimit Sgr. Nata dalla fusione per incorporazione di Fimit Sgr, già leader di mercato con oltre 5 miliardi di patrimonio gestito, e First Atlantic Real Estate (FARE), IDeA Fimit Sgr è il più grande player del settore dei fondi immobiliari in Italia ed il quarto in Europa per asset under management. Ad aprile 2012 Massimo Caputi esercita il suo diritto di put e cede la sua quota in IDeA Fimit.

Massimo Caputi è attualmente presidente di Feidos.





domenica 11 novembre 2012

Massimo Caputi nuovo socio forte Prelios

Massimo Caputi, alla guida di Feidos, e i soci del patto di sindacato capitanti dalla Camfin di Marco Tronchetti Provera hanno approvato ieri una ristrutturazione di massima per Prelios, che prevede un aumento di capitale leggermente superiore all'originale (e pari a circa 200 milioni, di cui 100 in contanti), un bond convertendo da 200 milioni in capo alle banche - con durata massima di sette anni - e un rifinanziamento dei debiti a condizioni meno onerose per circa 250 milioni.

Massimo Caputi
Massimo Caputi
Dopo tre mesi di trattative Prelios ha così finalmente trovato un accordo con le banche per risanare i conti della società immobiliare gravata da oltre 500 milioni di debiti e scongiurare il rischio di fallimento.

"Un pool di otto istituti rinegozierà a tassi più favorevoli 200 milioni di crediti senior e un'altra linea da 50 milioni che sarà ancor più garantita rispetto a tutti i finanziamenti in essere. Lo schema dell'operazione, a cui stanno lavorando gli istituti coinvolti - tra cui Unicredit, Intesa Sanpaolo, Bpm, Mps, Carige e Centrobanca - insieme agli advisor e ai legali dei soci del patto di sindacato, deve essere ancora definito nei dettagli, e dal momento che è diverso dall'impianto iniziale, dovrà essere approvato da un cda straordinario di Camfin, convocato apposta per domani, e da quello di Prelios che invece era già in agenda martedì. Il gruppo immobiliare procederà senza indugio agli aumenti di capitale riservati all'ingresso del nuovo socio industriale, la Feidos di Massimo Caputi, e convocherà un'assemblea il prossimo 18 dicembre, per dare il via libera a quella parte di ricapitalizzazione riservata al mercato, e comunque garantita dagli istituti esposti e dagli attuali azionisti. Al completamento del processo di ristrutturazione, e una volta che si saranno verificate le condizioni per il convertendo, Prelios sarà controllata per il 20% dai soci dell'attuale patto insieme a Feidos, per un 30% dalle banche creditrici e per un 25% circa da un veicolo senza diritto di voto i cui azionisti saranno le banche, Massimo Caputi e Pirelli (primo tra i creditori di Prelios con un'esposizione di 160 milioni).

Così sul mercato dovrebbe restare almeno un 20-25% del capitale, in modo da garantire un'adeguata liquidità al titolo. Resta inteso che una volta risanata l'azienda le banche faranno quanto in loro potere per ricreare un flottante adeguato. Ora che tutti gli interessati hanno trovato un compromesso per risanare Prelios dal punto di vista finanziario, Massimo Caputi e Tronchetti Provera dovranno portare avanti un piano industriale, che si preannuncia abbastanza aggressivo e che punta a tagliare i costi della holding a beneficio delle società operative e dei servizi."

(da "Le banche salvano Prelios, Massimo Caputi nuovo socio forte"su Repubblica)