venerdì 26 ottobre 2012

MeCa, il Mercato milanese della casa

A Palazzo Giureconsulti arriva l’edizione 2012 di MeCa, il Mercato milanese della casa, evento rivolto ai privati e dedicato alla compravendita e alla locazione degli immobili. Da sabato 27 a lunedì 29 ottobre si potranno conoscere meglio i meccanismi che regolano i rapporti tra le parti, ma anche accedere a un pacchetto di informazioni utili sia per scegliere a ragion veduta gli interlocutori più adatti, sia per selezionare gli immobili alla ricerca magari della casa sempre sognata, nonchè affrontare la parte burocratica e finanziaria con maggiori elementi di competenza. Oltre agli spazi espositivi, con la presenza di realtà private (Istituti bancari, sviluppatori, costruttori e Agenzie immobiliari), saranno attive aree di consulenza e sono previsti convegni e incontri di approfondimento con i professionisti del settore. A cura di OSMI (Organizzazione servizi per il mercato immobiliare).
Sito: http://2012.mecamilano.it/pagina/meca/levento

lunedì 15 ottobre 2012

Quanto costano le case di lusso?

Quanto costa comperare una casa di lusso?
Vediamo quali sono i prezzi a Milano e a Roma.

"A Milano le cifre più elevate si spendono nel Quadrilatero (14.900 euro/mq) e a Venezia-Duse (11.300 euro/mq). Più distaccate le altre zone: Magenta (9.000 euro/mq), Brera-Garibaldi (8.800 euro/mq) e centro storico (8.700 euro/mq).
A Roma la spesa va dai 12.600 euro/mq in media nel centro storico ai 9.280 euro/mq del quartiere Prati fino agli 8,700 euro al metro della zona Vigna Clara Camilluccia.
Tra le transazioni più significative a Milano c'è la vendita di un attico e superattico di nuova costruzione delle dimensioni di 430 metri quadrati in zona Magenta per 4,4 milioni di euro, mentre a Roma è passato di mano un attico ai Parioli, in un edificio di pregio, di oltre 500 mq con terrazzi per 4,2 milioni".

(da Il sole 24 ore "Case di lusso nel mirino della crisi")

venerdì 12 ottobre 2012

Massimo Caputi ha l'esclusiva su Prelios

Massimo Caputi immobiliare
Massimo Caputi
Importante passo in avanti verso il rilancio di Prelios. Il cda della ex Pirelli Real Estate, riunitosi ieri per esaminare le offerte presentate da Fortress dalla Feidos di Massimo Caputi, ex numero uno di Fimit, ha deciso di concedere a quest'ultima l'esclusiva di un mese per definire le condizioni del rafforzamento patrimoniale, con contestuale ingresso nel capitale di Prelios del nuovo socio, e di ristrutturazione del debito da 550 milioni.
Alla deliberazione del cda non ha partecipato Davide Malacalza che, con una lettera inviata poco prima dell'inizio della riunione, ha formalizzato le dimissioni, ribadendo le critiche relativea presunte irregolarità del procedimento consiliare e all'insussistenza dei presupposti per la continuità aziendale. Critiche che tuttavia non hanno trovato riscontro né da parte del collegio sindacale né presso la società di revisione. Va dunque avanti il processo di rilancio della società avviato nel corso dell'estate e sul quale sembra esserci coesione tra gli azionisti del patto di sindacato cui fa capo il 21,29%, oltre che la disponibilità del sistema bancario. Nei prossimi giorni saranno messia puntoi dettagli dell'operazione che dovrebbe portare all'ingresso della cordata targata Massimo Caputi (assistita da Banca Leonardo), nel capitale della società.

Esiste già uno schema di massima, che dovrà comunque essere affinato, anche per tenere conto del rischio di opa obbligatoria su Prelios (affiancata da Lazard). Tutto si dovrà definire entro la fine di novembre anche perché l'operazione è alquanto articolata e le tecnicalità tutte da definire. Massimo Caputi e i suoi alleati (tra questi figura l'imprenditore Giuseppe Cornetto Bourlot, presidente della cordata) hanno proposto di varare un aumento di capitale complessivo da 135 milioni. Di queste risorse fresche, 25 milioni arriveranno da Feidos tramite un aumento di capitale riservato, che dovrebbe essere sottoscritto dalla newco Feidos 11. Altri 25 milioni saranno invece stanziati dagli attuali aderenti al patto di sindacato (Camfin, che ne metterà 17,6, Mediobanca, Benetton, Generali, Intesa Sanpaolo e Massimo Moratti), che «hanno espresso per iscritto la loro disponibilità a supportare» l'operazione.

Mentre i restanti 85 milioni saranno chiesti al mercato. E una parte di queste risorse - si dice 25 milioni -dovrebbero essere garantite da investitori che già si sono detti disposti a partecipare al rilancio come il fondo inglese Euro Ventures Ltd. Il resto è lasciato ai risparmiatori. Per cautelarsi nel caso in cui questi ultimi non dovessero interamente sottoscrivere l'aumento per la quota di loro spettanza (60 milioni), le banche creditrici (principalmente Intesa e Unicredit) si sono dette disponibili a garantire l'eventuale inoptato attraverso la conversione di crediti per circa 30 milioni. L'offerta di Feidos si basa anche su una revisione della struttura finanziaria del debito, che prevederebbe una suddivisione in due tranche: la prima, da 250 milioni, dovrebbe mantenere lo status di debito senior con scadenza al 2018 e interessi maggiormente sostenibili, mentre sui restanti 300 milioni le parti stanno ancora valutando le eventuali soluzioni. Una di queste riguarderebbe le partecipazioni e gli asset in portafoglio di Prelios.

Al termine dell'operazione di rafforzamento patrimoniale si modificherebbe l'assetto azionariato con un nuovo asse paritetico tra gli attuali soci riuniti nel patto di sindacato e Feidos. L'opzione sulla quale si sta ragionando prevederebbe il raggiungimento di una quota comune pari al 29,9% per evitare l'opa, dalla quale, in caso di superamento, verrebbe comunque chiesta l'esenzione per motivi di ristrutturazione societaria. «L'obiettivo del pool di investitori riuniti attorno a Feidos è trasformare Prelios, anche grazie a un immediato aumento di capitale, in un polo europeo di servizi immobiliari e finanziari. Abbiamo già individuato un manager di standing internazionale e grande esperienza nel settore immobiliare cui affidare la guida della società», specifica Massimo Caputi che non dovrebbe avere un ruolo operativo nel nuovo soggetto. E che l'ex manager di Sviluppo Italia Fimit sia seriamente interessato a chiudere positivamente e in tempi rapidi l'operazione lo dimostra il fatto che si è impegnato con le banche creditrici a presentare la lista dei potenziali membri del nuovo cda di Prelios nell'arco di una settimana. Tra questi ci sarà il nuovo ad, che prenderà il posto di Paolo Bottelli. Uno dei nomi che circola sul mercato è quello dell'attuale ad di Generali Real Estate, Giancarlo Scotti.
(da Milano Finanza "Massimo Caputi ottiene l'esclusiva su Prelios")

martedì 9 ottobre 2012

Case di lusso: a Milano è crisi

Anche il lusso perde i primi colpi per via della crisi. Il settore, una nicchia che finora a qualche mese fa aveva tenuto la posizione grazie alla peculiarità degli oggetti in vendita, a una domanda vivace, anche straniera, e a prezzi che non avevano risentito in maniera consistente della congiuntura, non riesce a restare ai confini della crisi. È quanto confermano i dati dell'Osservatorio sulle residenze esclusive pubblicato da Tirelli & partners in collaborazione con Nomisma.

Nel primo semestre 2012, il mercato delle abitazioni esclusive a Milano si conferma infatti rarefatto in termini di transazioni concluse. In due anni la percentuale di immobili venduti, sul totale dell'offerta, è scesa dal 24,9% al 7%.
Nella Capitale, invece, la domanda è tuttora vivace. A Roma torna a crescere la componente della domanda in arrivo da Paesi stranieri e pari oggi al 5% del totale delle richieste.
A Milano invece la percentuale è limitata al 2% e proviene unicamente da cittadini europei. «Il mercato è fermo – spiega Marco Tirelli, Senior Partner di Tirelli & Partners –. Molte richieste economiche sembrano irraggiungibili mentre la domanda è sempre più "attendista" e aspetta che arrivi il ventilato calo dei prezzi».
A Milano finora le quotazioni sono scese del 2,3% su base semestrale e del 3,2% su base annuale. Ben più ampia è invece la forbice dello sconto: in due anni si è passati dal 4,9% al 12,4%. A Roma il calo dei prezzi su base semestrale si è attestato al -2% per l'usato e al 2,2% per il nuovo.
Sempre nel capoluogo lombardo i tempi di vendita in due anni sono raddoppiati fino ad arrivare oggi a 14 mesi (5,6 mesi a Roma).
Se si guarda alle singole zone a Milano hanno tenuto sotto il profilo delle vendite l'area Magenta, Venezia-Duse (da sempre caratterizzate da un'offerta limitata e da una domanda costante) e Brera-Garibaldi, che tra le zone esclusive di Milano è quella più effervescente. È il centro storico a guadagnare la maglia nera.
A Roma la domanda vivace si concentra nel centro storico, nella zona Parioli-Salario-Trieste e di Vigna Clara. Inadeguata è però l'offerta per mancanza di proprietà. Contrazioni marcate in zone come Pinciano Veneto e Prati.
E i top prices, ossia i valori per le residenze più esclusive che superano i 250 mq e hanno caratteristiche di unicità, pagano le conseguenze della congiuntura negativa: a Milano nel semestre infatti sono diminuiti i top price di tutte le zone, esclusa Venezia-Duse, tanto che il valore medio del segmento è passato da 16.500 €/mq agli attuali 14.700 €/mq.
A Roma il segmento top prices, invece, ha mantenuto la posizione e si attesta su quotazioni medie di 15.300 euro al metro. Ma se a Milano lo sconto è arrivato in media al 12%, a Roma si attesta al 18% con ampie oscillazioni fino al 25% della zona Parioli-Salario-Trieste.

(da Il sole 24 ore "Case di lusso nel mirino della crisi")

venerdì 5 ottobre 2012

Gli italiani investono in case a Londra

L'amore tra gli acquirenti italiani e Londra non è storia recente. Ma negli ultimi tempi è diventato più intenso, tanto che sono decisamente aumentati gli acquisti di abitazioni da parte di nostri connazionali nella Capitale inglese.
Secondo Scenari Immobiliari nel primo semestre 2012 c'è stato un boom di acquisti da parte di italiani a Londra, tanto che abbiamo superato i russi. Già nel 2011, come attestava una ricerca della Royal institution of chartered surveyors, i volumi degli investimenti immobiliari nella capitale inglese erano aumentati del 30% rispetto all'anno precedente, con un ruolo preminente degli italiani.
«E sempre più nostri connazionali sono interessati a mettere a reddito il proprio investimento, attraverso l'affitto breve - spiegano da Halldis, società specializzata proprio nelle locazioni a breve - dove l'80% dei nostri proprietari è italiano e il tasso di occupazione medio dei nostri appartamenti è del 75%». Il mercato degli affitti a Londra si mostra molto promettente: la richiesta è aumentata del 35% rispetto al trimestre precedente. Al contempo, i prezzi degli affitti continuano ad aumentare a causa del forte divario tra la domanda e l'effettiva disponibilità immobiliare.
La zona che offre maggiori potenzialità di resa dell'investimento se dedicato agli affitti brevi è la cosiddetta Zona 1 di Londra, la più centrale, intorno ad Hyde Park e Kensington Garden. Knightsbridge è tra le zone più richieste, dove arabi, russi, iraniani e inglesi si dividono il territorio. Proprio qui (insieme a Hyde Park e Marylebone) secondo Knight Frank nell'arco degli ultimi 12 mesi si sono registrati i record dei rincari: +14% nell'anno rispetto al 10% di media.

(da Il Sole 24 Ore "Italiani a Londra per fare cassa con affitti brevi")