lunedì 30 luglio 2012

Massimo Caputi: il punto del Real Estate


Massimo Caputi
Massimo Caputi
Massimo Caputi, figura chiave del settore immobiliare, ex Amministratore Delegato di Fimit SGR, Sviluppo Italia e Grandi Stazioni, ha presentato il suo nuovo sito, "Il punto del Real Estate".
Caputi era già molto attivo on line con un blog dallo stesso titolo, dedicato ai temi del settore immobiliare, un canale Twitter, uno Youtube e una pagina su Facebook.
L'indirizzo del sito è www.massimocaputi.com
Sono presenti, oltre al profilo biografico, una raccolta di fotografie e video, una rassegna stampa, interviste e articoli riguardanti il settore immobiliare.

venerdì 27 luglio 2012

Immobili italiani venduti all’estero: il business non tramonta

Sia a causa della crisi economica globale, sia a causa dell’applicazione dell’imposta municipale unica, la maggior parte di proprietari immobiliari italiani sta dirigendo il proprio sguardo verso il mercato estero dove le opportunità di vendita non vengono meno. Il sito internet gate-away.com ci fornisce alcuni dati a riguardo: nel giro di un anno gli immobili italiani in vendita o in affitto sul mercato immobiliare estero sono più che raddoppiati. In maniera ancor più puntuale, il portale rivela come i privati che hanno contattato il servizio per offrire il proprio immobile all’estero sono passati dai poco meno di 300 dei primi cinque mesi del 2011, agli 831 del 2012, con un incremento di 180 punti percentuali. Le richieste pervenute dalle agenzie immobiliari sono cresciute del 71,18%. Ma perché sta succedendo tutto questo? La risposta è semplice, il made in Italy all’estero continua a conservare  uno straordinario appeal; la passione per gli immobili di lusso e di maggior pregio (con un costo di mercato tra i 500 mila e un milione di euro) sembra essere destinata a non tramontare. Discreta è anche la richiesta di immobili di fasce inferiori.

mercoledì 18 luglio 2012

Generali Real Estate debutta con un un nuovo fondo d'investimento

Da Massimo Caputi blog, un articolo uscito su Finanza & Mercati:
"Vigilia da debutto per Generali Real Estate, la nuova società in cui sono confluite tutte le attività di servizi e di gestione immobiliare del Leone di Trieste e che diventerà operativa lunedì 2 luglio. Sebbene all’interno di un quadro preoccupante - un mercato asfittico, con domanda debole, offerta in crescita, prezzi che vacillano ma soprattutto scambi al lumicino, per le case come per gli altri immobili - l’esordio della nuova creatura avviene sotto i migliori auspici. Il colosso con 28 miliardi di asset in gestione (immobili di Generali e di terzi) si presenta infatti sulla scena con l’ok a un nuovo fondo immobiliare da 500 milioni, fresco di autorizzazione da parte della Banca d’Italia. Prende così forza e consistenza il nuovo approccio di Generali al mattone, varato alla fine dello scorso anno con la creazione appunto di Generali Real Estate affidata all’amministratore delegato Giancarlo Scotti (presidente è Raffaele Agrusti, direttore generale della compagnia assicurativa): concentrare tutte le attività internazionali in Italia sotto l’ombrello della nuova nata (le 11 società internazionali sono ora filiali della realtà italiana) così da proporsi al mercato come operatore real estate a tutto tondo, dunque aperto anche a clienti terzi. Si tratta di fatto della prima multinazionale italiana del mattone, forte del maggior patrimonio immobiliare in gestione tra i player europei e di un team di 600 professionisti, ma soprattutto con obiettivi di crescita e di redditività importanti: il 6% l’anno da qui al 2016, passando da 28 a 36 miliardi di euro di asset in gestione. All’interno di queste cifre, ancora più ambiziosi sono i target di sviluppo delle gestione conto terzi, oggi pari all’8-10% dei 28 miliardi di asset under management, percentuale che dovrà man mano portarsi verso il 15-16%. I restanti 26 miliardi di asset sono direttamente posseduti dal gruppo Generali, un patrimonio che oggi esprime una plusvalenza latente superiore a 5 miliardi di euro, pari al 30%, rimasta costante anche in questi anni di grave turbolenza, confermando quindi l’efficacia della politica di investimento attuata dal gruppo. Il total return, calcolato a valori di mercato, si è assestato invece intorno al 5%. L’immenso patrimonio posseduto direttamente deriva dall’approccio continuativo della compagnia di Trieste nei confronti degli investimenti immobiliari, considerati funzionali al business assicurativo sia per gli interessanti ritorni nel lungo periodo (redditività ricorrente e creazione di valore) sia perché soggetti a minore volatilità. Il patrimonio del Leone include anche immobili di grande importanza storica e architettonica, così come altri di valenza modernissima e hi-tech, che ha sempre gestito in modo attivo svolgendo negli anni continua attività di rotazione del portafoglio. In particolare il portafoglio del gruppo, con immobili di pregio concentrati nelle grandi capitali, è attualmente per il 65% destinato ad uso uffici, per il 10% al residenziale, per il 15% al retail e per il restante 10% ad altri usi. La quota di residenziale è stata molto ridotta negli ultimi anni a favore di uffici e spazi commerciali, proprio per migliorare la redditività del portafoglio. La maggior parte degli immobili si trova in Europa, in particolare il 41% in Italia, il 21% in Francia, il 17%, in Germania, il 18% negli altri Paesi europei. A Generali Re fanno capo anche le società di gestione dei fondi. Ed è proprio Generali Immobiliare Italia sgr, società specializzata nella gestione di fondi (ne ha già sette) nata nel 2006 e con oltre 4,5 miliardi di masse gestite, che in questi giorni ha istituito Effepi, il nuovo fondo da 500 milioni e con durata ventennale, in cui sono confluiti gli immobili del Fondo Pensione Unicredit. Lo scorso febbraio, la sgr si era aggiudicata la gara per la gestione di tale fondo, mandato che prevedeva appunto anche l’istituzione e la gestione di un fondo immobiliare."

martedì 10 luglio 2012

In vendita la casa di Madonna e Diane Keaton a Beverly Hills

Wallace Neff
E' stata messa in vendita, per la modica cifra di 19 milioni di dollari, una villa a Beverly Hills appartenuta in passato a Betty Grable – attrice statunitense degli anni ’40 e ’50, per cui è stato per la prima volta coniato il termine pin up – a Madonna e a Diane Keaton, musa di Woody Allen e attrice dai mille volti.

L’immobile, progettato da Wallace Neff, celebre architetto americano a cui si deve la creazione dello “stile californiano”, è stato costruito nel 1926 e si trova in perfette condizioni: la villa è grande circa seicento metri quadri ed è dotata di sette camere da letto, otto bagni, due dependance per gli ospiti, una zona esterna per le cene estive, una sala per i giochi (con tanto di tavolo da biliardo!), una piscina e sei acri di giardino circostante. L’attuale acquirente aveva pagato l’immobile circa 16 milioni di dollari, oggi ne chiede ben 19.

mercoledì 4 luglio 2012

La crisi immobiliare dei Balcani

La crisi economica preme e il settore immobiliare ne risente dappertutto, ma ci sono ambiti e Paesi dove la situazione si mostra ancora più difficile: è quando sta accadendo, ad esempio, nei Balcani dove il comparto immobiliare ha iniziato a denotare i primi sintomi della crisi già alla fine del 2008 ed ora il costo delle case è diminuito in una percentuale variabile tra il trenta ed il cinquanta per cento in tutta la zona. Secondo quanto riportato dal sito Setimes.com, sito internet che si occupa delle notizie provenienti da molte nazioni di questa area geografica: dalla Serbia alla Grecia, dalla Romania all’Albania, i progetti per lo sviluppo industriale ed i piani per l’accrescimento del turismo si sono bloccati o sono stati rimandati a momenti migliori; se il tutto dovesse proseguire in questo modo le prospettive degli affari immobiliari appaiono assolutamente desolanti e per nulla positive, come viene sottolineato da tutti gli esperti del settore, a parere dei quali permane un certo interesse delle aziende verso queste aree che è stato solo rimandato, non cancellato, a causa del difficile momento economico.

Soltanto poco tempo fa, nel 2007, il Montenegro era il centro dell’area balcanica per gli investimenti nel settore degli immobili: conquistata infatti l’indipendenza nel 2006 vi era stato un importante affluso di investimenti soprattutto da parte di miliardari russi che aveva spinto i prezzi delle abitazioni nella Capitale montenigrina intorno ai mille euro al metro quadro, mentre sulla cosa il costo si aggirava intorno ai 2500 euro, ora nelle città turistiche della costa, come ad esempio Bar, il crollo dei prezzi è stato circa dell’ottanta per cento.
(da Immobiliare.it)