martedì 29 gennaio 2013

Mutui: Euribor 3 mesi in salita, ma aumenti in rata impercettibili

Ilportafoglio.info analizza le ultime evoluzioni dell’indice Euribor 3 mesi, quello più usato per i mutui a tasso variabile, fornendo così aggiornate previsioni sui tassi di interesse dei mutui per il prossimo periodo.

"L’Euribor 3 mesi sta cominciando a salire rispetto al minimo storico di 0,188% che ha toccato poche settimane fa, arrivando ora gradualmente a poco sopra lo 0,21%: le previsioni sui tassi dei mutui indicano che per fine 2013 potrebbe toccare quota 0,54%. Cogliamo l'occasione per informarvi che c'è tempo fino al 31 marzo 2013 per richiedere la sospensione del mutuo nell'ambito del Piano Famiglie (accordo ABI-Consumatori) e che, ad ora, ancora nulla si sa sull'attivazione del Fondo di Solidarietà mutui, di natura statale, mentre è ancora attivo il Fondo per le Giovani Coppie.

Un simile livello dell’Euribor 3 mesi (che comunque lascerebbe i tassi di interesse dei mutui variabili molto bassi, almeno nella componente che non dipende dallo spread bancario) è il più alto da sette mesi e comunque più alto di quello delle ultime previsioni: ma parlando di livelli comunque così bassi, gli aumenti in rata saranno praticamente impercettibili.

Il fatto che i tassi di interesse a breve termine stiano aumentando è dovuto alla pressione che viene messa dal surplus di denaro presente nel sistema finanziario europeo che è adesso in diminuzione (ora sotto i 450 miliardi): pochi giorni fa le banche europee hanno restituito alla BCE circa un quarto della liquidità ottenuta nell’inverno 2011/12 dalle operazioni di salvataggio operate da Mario Draghi.

Si rimane comunque positivi per quel riguarda i mutui casa, o meglio per quel che riguarda la parte di interessi che dipende appunto dagli indici europei come l’Euribor: se anche la discesa quasi costante cominciata nel 2008 e giunta fino ai minimi storici dell’ultimo periodo fosse finita, la risalita sarebbe comunque lentissima."

venerdì 25 gennaio 2013

Estinzione del mutuo: quando è possibile e quando conviene

Estinguere in anticipo il mutuo, sia parzialmente che totalmente, è sempre possibile: ilportafoglio.info spiega come fare e quali costi può avere.

L’estinzione anticipata del mutuo è tra le cose che chiunque accende questo tipo di finanziamento dovrebbe conoscere: regolata in gran parte dal Decreto Bersani del 31 gennaio 2007, convertito in legge nell’aprile dello stesso anno, prevede che sia sempre possibile estinguere un mutuo in anticipo rispetto al termine del piano di ammortamento e che ogni clausola che escluda tale possibilità o che obblighi al pagamento di una penale sia nulla, se il mutuo è un mutuo acquisto casa oppure ristrutturazione casa stipulato dopo il mese di febbraio 2007 e domandato da una persona fisica, un consumatore, anche con accollo da impresa costruttrice.

Ma conviene estinguere un mutuo in anticipo? Per prima cosa occorre valutare i costi degli oneri per eventuali penali, ovvero se il mutuo è stato acceso prima del 2007 oppure non rientra nei casi su descritti; poi bisogna valutare i tassi di interesse passivi che si risparmierebbero con l’estinzione del mutuo: sarebbero maggiori o minori dei rendimenti di un eventuale investimento dei soldi che si intendono usare per l’estinzione anticipata (per esempio mettendoli in un conto deposito)? Tenete anche conto che si hanno detrazioni fiscali del 19%, per un massimo di 4000€ annui, sugli interessi passivi che si pagano sul mutuo; ricordate inoltre che estinguere in anticipo il mutuo conviene soprattutto nella prima parte del piano di ammortamento, quando si pagano interessi più sostanziosi.

Come detto nessuna penale per i mutui stipulati dopo il 2007 se per acquisto o ristrutturazione casa: ma per gli altri a quanto ammonta la penale per l’estinzione anticipata del mutuo? Per i mutui a tasso variabile la penale massima applicabile dipenda dal momento in cui si procede all’estinzione: 0,50% prima del terz’ultimo anno, 0,20% durante il terz’ultimo anno e nessuna nell’ultimo anno; per i mutui a tasso fisso valgono gli stessi numeri se stipulati prima del 1 gennaio 2001, per quelli dopo invece la penale è pari allo 1,90% durante la prima metà del mutuo, 1,50% dalla metà al quart’ultimo anno, 0,20% durante il terz’ultimo anno e nessuna negli ultimi due anni.