giovedì 31 maggio 2012

Il mercato immobiliare del 2012 e la crisi: cauto ottimismo

I problemi economici degli italiani si incrociano con la bolla speculativa degli immobili e il piccolo investitore, da sempre accanito sostenitore del mattone, raffredda il proprio entusiasmo verso tale tipo di investimento. La crisi è proseguita nel primo trimestre del 2012 con un trend negativo delle transazioni ma un cauto viraggio verso l’ottimismo sembra prospettarsi all’orizzonte. Il 2011 è stato un anno difficile per il mercato immobiliare italiano. Gli interventi sull'economia, la crisi di liquidità, la difficoltà a trovare e conservare il posto di lavoro e il difficile accesso al credito hanno penalizzato il settore immobiliare. Secondo il rapporto Tecnocasa Group le compravendite tra il 2010 e il 2011 hanno subito una flessione del 2,2% nonostante l'antica fiducia che gli italiani hanno sempre riposto nel mattone. La diminuita capacità di risparmio degli italiani ha peggiorato la situazione provocando una contrazione dei prezzi degli immobili del 4,7%. Per il primo trimestre del 2012 il trend negativo delle compravendite è stato confermato anche in località di prestigio, toccati da flessioni tra lo 0,96% e il 4%. Gli italiani si sono rivelati attendisti e poco propensi a rischiare. Nel mercato immobiliare del 2012 la crisi non è risolta ma gli italiani che pensano che sia un buon momento per acquistare sono saliti dal 45% al 48% e contestualmente sale anche la propensione all'acquisto. Diminuisce anche il numero degli italiani che pensano di rimandare di 12 mesi l'acquisto e scendono dal 21% al 18,6% coloro che pensano non sia un buon momento per acquistare un immobile. In aumento anche il numero di chi ipotizza una tenuta dei prezzi. Il momento per il settore immobiliare continua a non essere tra i migliori e la crisi non è ancora risolta. Per il mercato immobiliare del 2012 la crisi però potrebbe conoscere una inversione di tendenza su cui il cauto ottimismo degli italiani potrebbe influire positivamente soprattutto se i prezzi si attesteranno su valori accettabili e le banche renderanno il credito più accessibile.

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