venerdì 5 dicembre 2014

Architetti soddisfatti dello stop alla follia normativa

Leopoldo Freyrie
"Finalmente riconosciuta l'importanza della battaglia degli architetti italiani per superare la follia normativa che, nel nostro Paese, aveva partorito ben oltre 8.000 regolamenti edilizi". Soddisfatto Leopoldo Freyrie, presidente del Consiglio nazionale degli architetti per "la decisione del Governo che prevede, nell'ambito dell'Agenda per la semplificazione, entro novembre 2015, il Regolamento edilizio unico", ovvero "una riforma che va a vantaggio di tutti i cittadini che potranno fare riferimento a norme chiare e, soprattutto, condivise su tutto il territorio nazionale". E, adesso, aggiunge, si proceda con "l'abbattimento della buro-edilizia, fonte, tra l'altro, di corruzione e di abusivismo" superando "le anacronistiche regole discriminatorie che impediscono alla stragrande maggioranza degli studi professionali di piccole e medie dimensioni e pressoché alla totalità dei giovani architetti italiani di partecipare alle gare per l'affidamento di servizi di architettura e di ingegneria". Per il vertice dei professionisti, "è un sistema, questo, contro il quale ci battiamo da anni che, fissando requisiti quantitativi, come il fatturato ed il numero di dipendenti del professionista, ha di fatto progressivamente riservato questo mercato, in contraddizione con le più recenti direttive europee in materia di appalti, ad un numero molto ridotto di strutture professionali", chiude Freyrie. (fonte ANSA).

giovedì 4 dicembre 2014

Bergamo, verso l'Unesco

Avvicinare le Mura veneziane alla città e a tutti i cittadini: è questo l’obiettivo dichiarato dell’iniziativa Terra di San Marco. Da frontiera di pietra a “paesaggi vivi” di pace. Incontri, pensati dal Comune di Bergamo e dal Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università degli Studi di Bergamo, con l’Associazione “Terra di San Marco”, per riunire la città e i suoi cittadini attorno a tavoli di incontro e di discussione, a visite guidate e animate, soprattutto per mettere in evidenza l’alto valore patrimoniale e culturale che queste hanno e hanno avuto nel tempo.
L’iniziativa Terra di San Marco, da frontiera di pietra a “paesaggi vivi” di pace, rientra nell’ambito delle attività messe in atto dalla Città di Bergamo, candidata nella Tentative List come sito UNESCO, per promuovere “Le opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo”.
L’obiettivo generale del progetto, sviluppato sotto l’indirizzo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, è quello di presentare al Patrimonio Mondiale dell’Umanità un sito transnazionale che coinvolge le città più rappresentative che un tempo facevano parte della Repubblica di Venezia. Partner del progetto sono Chioggia, Palmanova, Peschiera del Garda, Venezia, la Croazia e il Montenegro. (fonte Ansa)

mercoledì 3 dicembre 2014

Anci: posticipare il pagamento Imu terreni agricoli

L'Anci chiede di posticipare il pagamento dell'Imu per i terreni agricoli montani al 2015. L'Associazione dei Comuni, si legge in una nota, "proponeva e continua a proporre uno slittamento al 2015 sia per le criticità derivanti ai contribuenti, sia per le gravi ripercussioni sui Comuni interessati, dopo la scadenza dei termini per l'assestamento, senza considerare gli errori che si sono evidenziati nelle tabelle di riparto del taglio"."L'Anci, sin dall'approvazione e poi conversione del dl 66, ha evidenziato le gravi criticità contenute nella norma che esentava dall'Imu i terreni montani, proponendo - si sottolinea - varie modifiche, nonché evidenziando i problemi nelle sedi istituzionali di confronto". A questo scopo, ricorda, "sono state prodotte da Ifel note tecniche e si è formalmente posta la questione ai ministri competenti, da ultimo con lettera del 28 ottobre, in cui si evidenziava la preoccupazione posta dalla norma e si chiedeva il posticipo al 2015, in quanto la sua applicazione rischiava di provocare variazioni non governate delle risorse effettivamente disponibili per i Comuni considerati montani, oltre che disorientamento nei contribuenti tenuti al pagamento per fattispecie di cui ancora non si conosceva l'imponibilità. Si censurava inoltre il grave ritardo nell'adozione del decreto ministeriale, che oggi giunge in prossimità della scadenza del pagamento". "Stiamo parlando - evidenzia ancora l'associazione dei Comuni - di una decurtazione al Fondo di solidarietà di 350 milioni, che crea gravi difficoltà a quattromila Comuni montani, soprattutto piccoli, impossibilitati ad incassare per tempo le dovute compensazioni con il gettito Imu sui terreni agricoli montani. La cifra - prosegue l'Anci - è stata definita considerando una stima sui maggiori introiti che i Comuni dovrebbero incassare proprio a fronte della revisione delle esenzioni Imu. Ma è stata anche resa nota con grave ritardo, a ridosso della chiusura dell'anno, e basandosi su criteri per la determinazione delle stime quanto mai incerti. La scelta dell'altimetria del centro abitato quale unico criterio di distinzione - viene segnalato - penalizza gravemente i territori montani di molti Comuni caratterizzati da rilevanti dislivelli". E come se non bastasse "i Comuni soggetti al Patto di stabilità sarebbero ulteriormente danneggiati dal rischio di non poter considerare a bilancio gli introiti derivanti dal pagamento dell'Imu 'per competenza', in quanto obbligati a verificarne l'effettivo incasso". Quindi, conclude la nota dell'Anci, "è del tutto inverosimile che il gettito venga pagato con la necessaria completezza alla scadenza del saldo Imu del prossimo 16 dicembre". (ANSA).

lunedì 1 dicembre 2014

Le scadenze fiscali

Inizia un mese di scadenze fiscali, soprattutto sulla casa. Oggi, ricorda Confedilizia, è l'ultimo giorno utile per il versamento dell'acconto della cedolare secca per il 2014. Poi a metà mese toccherà al saldo di Imu e Tasi e in molti Comuni si inizierà anche a versare la Tari sui rifiuti. In attesa della semplificazione annunciata dal governo con l'introduzione della local tax, ecco le principali scadenze di dicembre.

1 DICEMBRE
Irpef - Versamento acconto: ultimo giorno per il versamento della seconda o unica rata dell'acconto sull'Irpef dovuta per il 2014 dalle persone fisiche e dalle società di persone.
Cedolare secca - Versamento acconto: ultimo giorno anche per il versamento della seconda o unica rata dell'acconto della cedolare secca per il 2014.

16 DICEMBRE
Imu - Versamento saldo: ultimo giorno - salvo diversi termini stabiliti dal Comune - per il versamento della seconda rata dell'imposta municipale propria per il 2014, pari al saldo dell'imposta dovuta (effettuando gli eventuali conguagli). L'Imu è dovuta su tutte le seconde case nonché sulle prime appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ovvero sulle case considerate di lusso.
Tasi - Versamento saldo o in unica soluzione: ultimo giorno - salvo diversi termini stabiliti dal Comune - per il versamento a saldo o in unica soluzione della Tasi per il 2014.

TARI
E' il Comune a stabilire il numero e le scadenze di pagamento del tributo, consentendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale. A Roma, ad esempio, la prima rata è dovuta entro il 12 dicembre. È comunque consentito il pagamento in un'unica soluzione entro il 16 giugno di ciascun anno. 

(fonte ANSA).

venerdì 14 novembre 2014

L'italia che investe nell'Italia. Così CDP finanzia i progetti immobiliari

"Negli ultimi cinque anni il Gruppo Cassa depositi e prestiti ha investito nell’economia italiana oltre 100 miliardi di euro, destinandoli ai settori più importanti del paese: le strade, le imprese, l’internazionalizzazione, le infrastrutture, le reti che uniscono il territorio".
Così CDP, Cassa depositi e prestiti, si presenta nella sua nuova campagna pubblicitaria.
"Il nostro ruolo è importante. - racconta la campagna - Investiamo in Italia impiegando esclusivamente risorse private, raccogliendo il risparmio degli italiani e attraendo capitali stranieri. Il nostro impegno, da oltre 160 anni, è utilizzare le risorse che ci vengono affidate per il futuro del Paese. Siamo l'italia che investe nell'Italia".
In particolare, per quanto riguarda il campo immobiliare, CDP investe in piani di social housing destinati a famiglie in difficoltà e studenti. Ma non solo: oltre a costruire nuove strutture, contribuisce alla valorizzazione dell’enorme e spesso dimenticato patrimonio immobiliare del nostro Paese. I numeri di questi investimenti sono presentati sulle pagine di "Social housing e valorizzazione degli immobili".


lunedì 27 ottobre 2014

Case in città troppo care? E allora si va a vivere nei negozi

Leggo su La Stampa che molti negozi stanno diventando abitazioni.
Proprio così, complice la crisi economica, che rende proibitivi i costi degli appartamenti in centro, pare che molti abitanti delle grandi città preferiscano vivere "in vetrina" piuttosto ceh spostarsi in periferia.
Il fenomeno è stato osservato da Immobiliare.it: grazie a un prezzo fino al 35% inferiore rispetto a quello di un appartamento tradizionale, gli esercizi commerciali diventano una soluzione abitativa che fa gola. Anche se questo tipo di soluzione non sarebbe legalmente consentita.
Nelle aree metropolitane di Roma, Milano e Torino l’offerta complessiva nel 2014 sarebbe di 5200 spazi di questo tipo. E le zone dove si ricorre più volentieri a questa soluzione sono quelle centrali. Diverse le cause alla base di questo fenomeno, secondo Carlo Giordano, ad di Immobiliare.it. "In molti casi non si verifica il passaggio generazionale dei proprietari degli esercizi commerciali nella gestione dell’attività. Perciò i negozi, sempre più spesso, rimangono vuoti a lungo. Quindi il proprietario non percepisce un utile da quello spazio, ma gli restano costi di mantenimento e tasse". Dopo un po’ quindi si cambia destinazione.
Per andare incontro alle esigenze degli abitanti, in futuro si potrebbe anche andare verso una trasformazione legislativa che acconsenta a formule di utilizzo degli spazi analoghe al Nord Europa. Questo rappresenterebbe anche una soluzione al problema della chiusura degli spazi commerciali che causa una sensazione di abbandono e di mancanza di sicurezza nelle strade e la perdita di accessibilità ai servizi di prossimità per le fasce più deboli della popolazione.

mercoledì 13 agosto 2014

Il CdA di Salini Impregilo ha approvato la proposta di autorizzazione all’acquisto e alienazione di azioni proprie da sottoporre all’Assemblea ordinaria dei soci

Secondo quanto letto ieri in un comunicato stampa di Salini Impregilo, il Consiglio di Amministrazione ha esaminato e approvato la proposta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie.

Motivazioni della richiesta di autorizzazione
La richiesta di autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azioni proprie è finalizzata a dotare la Società di uno strumento di largo uso nelle società quotate, per cogliere opportunità di investimento per ogni finalità consentita dalle vigenti disposizioni, ivi incluse le finalità contemplate nelle “prassi di mercato” ammesse dalla Consob ai sensi dell’art. 180, comma 1, lett. c), del TUF con delibera n. 16839 del 19 marzo 2009 e nel Regolamento CE n. 2273/2003 del 22 dicembre 2003. I principali obiettivi che il Consiglio di Amministrazione intende perseguire mediante le operazioni per le quali si propone di concedere l’autorizzazione sono i seguenti:
  1. operare sul mercato, nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti e tramite intermediari, a sostegno della liquidità del titolo e a fini di stabilizzazione del corso dello stesso, in presenza di eventuali oscillazioni delle quotazioni che riflettano andamenti anomali, anche legati a un eccesso di volatilità o a una scarsa liquidità degli scambi e/o a collocamenti sul mercato di azioni da parte di azionisti aventi l’effetto di incidere sul suo corso e/o, più in generale, a contingenti situazioni di mercato; 
  2. acquistare azioni proprie in un’ottica di investimento a medio e lungo termine ovvero comunque cogliere opportunità di mercato anche attraverso l’acquisto e la rivendita delle azioni ogniqualvolta sia opportuno sia sul mercato sia (per quel che riguarda l’alienazione) nei c.d. mercati over the counter o anche al di fuori del mercato purché a condizioni di mercato; 
  3. dotarsi di un portafoglio di azioni proprie di cui poter disporre nel contesto di eventuali operazioni di finanza straordinaria e/o di incentivazione e/o per altri impieghi ritenuti di interesse finanziario, gestionale, e/o strategico per la Società. 
Le operazioni di acquisto non sono strumentali alla riduzione del capitale sociale mediante annullamento delle azioni proprie acquistate.

Numero Massimo e categoria di azioni proprie acquistabili
Alla data della presente relazione il capitale sociale sottoscritto e interamente versato della Società è rappresentato da n. 493.788.182 azioni, prive di valore nominale, di cui n. 492.172.691 azioni ordinarie e n. 1.615.491 azioni di risparmio, rappresentative di un capitale sociale complessivo pari ad euro 544.740.000,00. L’autorizzazione proposta ha ad oggetto il conferimento al Consiglio di Amministrazione della facoltà di acquistare azioni ordinarie della Società, in una o più volte, in misura liberamente determinabile dal Consiglio di Amministrazione, sino a un numero massimo di azioni ordinarie proprie, tale da non eccedere il 10% del numero complessivo delle azioni in circolazione al momento dell’operazione (ovvero, se inferiore, sino al limite massimo di tempo in tempo previsto dalla normativa di legge e regolamentare), avuto anche riguardo alle azioni ordinarie proprie eventualmente possedute dalla Società stessa a tale data sia direttamente, sia indirettamente, tramite sue società controllate. Il tutto nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti alla data dell’operazione. La Società non detiene attualmente azioni proprie.

Periodo di validità dell’autorizzazione assembleare
L’autorizzazione all’acquisto delle azioni proprie è richiesta per il termine massimo consentito dalla normativa di legge e regolamentare applicabile, attualmente pari a 18 mesi, ai sensi dell’articolo 2357, comma 3, del codice civile, con la facoltà del Consiglio stesso di procedere alle operazioni autorizzate in una o più volte e in ogni momento, in misura e tempi liberamente determinati nel rispetto delle norme applicabili, con la gradualità ritenuta opportuna nell’interesse della Società. L’autorizzazione alla disposizione delle azioni proprie viene richiesta senza limiti temporali.

Indicazione del prezzo minimo e massimo
La Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione all’Assemblea, di cui all’art. 73 del Regolamento Emittenti, indicherà i criteri di determinazione del prezzo di acquisto delle azioni proprie.

Modalità per l’effettuazione degli acquisti
Il Consiglio di Amministrazione propone che l’autorizzazione sia concessa per l’effettuazione di acquisti di azioni proprie secondo qualsivoglia delle modalità consentite dalla normativa vigente (anche per il tramite di società controllate), da individuarsi, di volta in volta, a discrezione del Consiglio stesso. Per quanto concerne le operazioni di disposizione, il Consiglio di Amministrazione propone che l’autorizzazione consenta l’adozione di qualunque modalità risulti opportuna per corrispondere alle finalità perseguite – ivi incluso l’utilizzo delle azioni proprie al servizio di piani di incentivazione azionaria e/o della cessione di diritti reali e/o personali e/o prestito titoli – da eseguirsi sia direttamente che per il tramite di intermediari, nel rispetto delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti in materia, sia nazionali che comunitarie.

 L’avviso di convocazione dell’Assemblea Ordinaria della Società e la relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione all’Assemblea, di cui all’art. 73 del Regolamento Emittenti, saranno messi a disposizione del pubblico con le tempistiche previste dalla normativa vigente.

martedì 4 febbraio 2014

Sempre più tasse sugli immobili

Si pagheranno più tasse per gli immobili quest’anno. Il peso fiscale su questo tipo di beni, infatti, supererà nel 2014 i 52 miliardi di euro: ben 2,9 miliardi in più rispetto al 2013. Non solo: dall’inizio della crisi il livello di tassazione sulle case, sui negozi, sugli uffici e sui capannoni è aumentato di ben 10 miliardi. I dati sono stati elaborati dalla Cgia (Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato) e indicano, secondo l’associazione degli artigiani veneta, ancora una volta come il “mattone” sia sempre più nelle mire del fisco con l’obbiettivo di far cassa.
"Se in questi ultimi otto anni il prelievo legato alla redditività degli immobili è rimasto pressoché uguale - precisa Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - quello riferito ai trasferimenti di proprietà è addirittura sceso del 23%, a seguito della fortissima crisi che il mercato immobiliare ha subito in questi ultimi anni. Solo il gettito riconducibile al possesso dell’immobile - osserva - ha subito un vera e propria impennata: dal 2007 ad oggi è cresciuto del 78%. Tra l’Imu, la Tasi e il nuovo prelievo sui rifiuti (Tari), quest’anno pagheremo quasi 31 miliardi di euro". Per Bortolussi questo importo "incide sul prelievo totale per quasi il 60%".

"Tenendo conto di tutto il sistema fiscale che grava sul mattone - afferma l’associazione nel suo rapporto sul carico fiscale sugli immobili - quest’anno i proprietari di immobili pagheranno quasi 3 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Una buona parte di questo rincaro, secondo lo studio, va addebitato all’introduzione della Tasi che appesantira’ il prelievo fiscale soprattutto sui proprietari di seconde e terze case e su quelli che possiedono un immobile ad uso produttivo". La Cgia ricorda che negli ultimi 8 anni il prelievo sui rifiuti è aumentato del 66%: era pari a 4,6 miliardi ed ora ha raggiunto quota 7,6 miliardi, mentre l’imposta che grava sugli immobili (prima l’Ici popi l’Imu ed ora Iuc) ha fatto salire il carico fiscale del 53%.

"Nel 2007 - conclude la Cgia - il gettito era di 12,7 miliardi, nel 2014 sfiorera’ i 19,5 miliardi di euro. Tuttavia, la voce che ha subito la variazione percentuale più forte è stata quella riferita alle successioni e donazioni: +390%. Se nel 2007 l’Erario aveva incassato 106 milioni di euro, nel 2014 il gettito previsto raggiungerà i 520 milioni di euro". (fonte "Crisi Finanziaria")